domenica 31 gennaio 2010

Un giocattolo

- Potremmo fare sesso.

- No, grazie. - Questa sintetica risposta mi è appena costata tutta la mia forza di volontà. Non è facile pensarti, immaginarti, desiderarti e dirti di no.

- Ok... Però mi era rimasta la voglia dell'altra volta. - Lo dici come se si trattasse di un capriccio, e forse per te lo era, tant'è che mi hai pregata, convinta e poi hai cambiato idea.

- Dovevi cogliere l'attimo.

- Sto cercando di farlo adesso.

- Non sono un giocattolo.

- Non ho detto questo, però la voglia rimane.

- Non l'hai detto, però mi tratti come se lo fossi. Non mi sto riferendo al sesso, perché quello mi va benissimo e lo sai, ma sono stufa che tu mi scriva alle 4 del mattina solo per quello, che non risponda ai messaggi tranne che quando ti fa comodo, che schiocchi le dita e pretenda che io arrivi di corsa.

- Hai ragione, cercherò di non farlo più, mi dispiace.
Comunque spero che tu non ti arrabbi, se ti ribadisco che vorrei vederti. Ho proprio voglia di te.

- Io non mi arrabbio, però non è il caso.

La discussione prosegue all'infinito, per concludersi con:

- Allora tra 5 minuti sono sotto casa tua... Però non voglio obbligarti.

Ti odio. Ti odio. Ti odio. Soprattutto perché dopo 5 minuti ero già sotto casa mia e ti aspettavo, ma l'amore che nutrivo per te è tutto svanito. Provavo solo disgusto e amarezza. Perché allora non sono riuscita a dirti di no?

9 commenti:

  1. Potrà essere un pò cinico quello che ti stò per dire... Purtroppo a mio parere rientri nel genere di ragazza che i ragazzi vogliono portarsi a letto e riescono nel loro intento approfittando della ragazza che magari è investita da forte sentimento e passione senza fregarsene un emerito cazzo... Poi io non conosco bene il tuo caso ma è questa l'impressione che ho avuto dal tuo post >.<... Se poi non è così sarò felicissimo di essere smentito, ma se così fosse prova a lavorare sulla cosa che ti ho fatto notare in questo commento =)

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  2. Eh, il problema è che è proprio così, e diciamo che ci sto lavorando, il che implica che almeno un "no, grazie" all'inizio sono pure riuscita a dirglielo, però... Però poi ci sono cascata comunque!
    E la cosa peggiore è che lui è pienamente consapevole di quello che sta facendo, ma se ne frega. Uff!

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  3. Ci si merita quel che si desidera.

    Grazie per il commento al nostro blog ;)

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  4. Quelli sono i tizi che fanno si che il genere maschile abbia la nominata di "bastardi" ù_ù

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  5. La gente non ha quello che merita, ha quello che gli capita e nessuno di noi può farci niente.

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  6. lol, gia', ha fatto comodo anche a me pensarla cosi' per un po'

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  7. Invece ha ragione Koji Kabuto, Claudia, perché so benissimo di essere nella posizione di mandarlo a quel paese, se mi va, però non lo faccio. Alla fine, lui sarà anche un disgraziato, ma tutta la faccenda è solo ed esclusivamente colpa mia, perché gli permetto di farlo.

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  8. ;)

    La capacita' di mandare a cagare le persone che se lo meritano non si impara da un giorno all'altro e non sara' mai indolore. L'apprendimento pero' e' lo strumento che madre natura ha dato all'homo sapiens per cavarsela. Ri-conoscere che oggettivamente questa categoria di persone esiste e l'oggetto in questione ne e' un esemplare e' la premessa giusta: leggi Nietzsche, Ayn Rand, I-Ching, i super eroi americani, riflettici sopra, prenditi il giusto tempo, e la conoscenza arriva. Se la volonta' non cede. In bocca al lupo per tutto



    (P.S. se uso l'apostrofo invece delle vocali accentate non e' perche' non conosco la grammatica ma perche' scrivo con una tastiera inglese)

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  9. Ti rispondo con una canzone...

    Si, dev'essere così
    che tutto quel che accade ha un senso,
    altrimenti non saresti qui
    a farmi respirare il vento...

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