mercoledì 29 dicembre 2010

Regali

Sul mi vecchio blog ho trovato il seguente post, datato 1 gennaio 2010:

La mia propensione a iniziare un nuovo anno ieri tendeva a meno infinito. Non avevo voglia di uscire dal letto, nel tardo pomeriggio, farmi la doccia, indossare il vestito nuovo,mettere i tacchi, truccarmi, sistemarmi i capelli, uscire al gelo, andare a casa di Stefano, bere e sorridere, augurare buon anno a tutti. Però l’ho fatto.
E me la sono anche cavata bene.
Poi… Non lo so… E’ stato un attimo, un flash.
C’era Stefano, in un angolo, che baciava Monica, e Federico e Nicola che ridevano insieme vicino al tavolo… E… Dolore ancora adesso a pensarci.
Non riuscivo a respirare, mi mancava l’aria. Sono corsa fuori, cercando di non farmi notare, ma era pieno di gente ovunque e io avevo bisogno di stare sola. Così sono entrata in una stanza e sono rimasta lì, al buio, cercando di farmi arrivare l’aria ai polmoni, mentre le immagini del capodanno scorso mi tornavano in mente, mentre la mia testa si riempiva di pensieri che l’anno scorso erano così dolci e che adesso mi facevano solo male.
Non ho idea di quanto tempo sono rimasta lì, seduta sul letto, con la testa tra le ginocchia. A un certo punto è entrato Stefano… Non credo di avergli mai voluto così tanto bene come in quel momento. Aveva un che di rassicurante la sua presenza familiare, adesso che mi sembra tutto troppo instabile e troppo lontano da me.
Dopo un po’ mi sono calmata, mi sono stampata un bel sorriso finto in faccia e sono tornata dagli altri.
Bevevo. Tutto ciò che mi capitava a tiro. Avevo bisogno di dimenticare.
Il problema è che ci sono riuscita e ho dimenticato un po’ troppo: a un certo punto non ho visto più nulla. Pare sia svenuta e abbia battuto la testa. Boh. Non mi ricordo nulla.
Poi mi ha scritto L… Faceva l’afterhour a casa sua e mi chiedeva di raggiungerlo. Felicissima di accontentarlo.
Il resto della serata è stato… Un nuovo inizio.


Quest'anno sarà tutto diverso, anche se le persone saranno le stesse.
No, non è vero, non sono le stesse: sono profondamente cambiate. Sono cambiata anch'io, è cambiato anche Lui. Mi sembra incredibile di essere riuscita a superare quel periodo, di aver capito quello di cui avevo bisogno per essere quanto meno serena, se non proprio felice. Con quel primo bacio è cambiato tutto.
Il regalo di Natale più bello che abbia mai ricevuto.

sabato 25 dicembre 2010

giovedì 16 dicembre 2010

Ohibò!

Dal mio diario di terza media.

26 aprile 2003
Candidati come possibili futuri mariti:

  • L.
  • ...
Ho riso per mezz'ora quando l'ho trovato per caso, stanotte, in piena crisi d'insonnia. Mi diverte l'idea di averlo puntato così tanto tempo fa, come se fosse tutto frutto di un mio piano diabolico e ben studiato (invece no, è stata solo una botta di culo!)

mercoledì 8 dicembre 2010

Sorpresa!

Mi ha tormentata per tutta la giornata con sms degni dei peggiori racconti erotici che potete trovare sul web. Ha stuzzicato la mia fantasia e solleticato il mio desiderio a tal punto che da almeno un paio d'ore il pensiero corre insistentemente al vibratore nascosto nella borsa mentre con uno sforzo sovrumano cerco di concentrarmi su quello che dice la prozia seduta dall'altra parte del tavolo.
Il cellulare vibra per l'ennesima volta; lo apro con discrezione sotto il tavolo, cercando di non farmi vedere da mia madre che mi ha già richiamata perché non ascoltavo quello che diceva la cugina di terzo grado seduta alla mia sinistra. Questa volta il messaggio, molto conciso, non è una descrizione accurata di scene sessuali, ma recita semplicemente: Passo a prenderti alle 23.30 sotto casa tua. Preparati!
Per fortuna la cena coi parenti sta giungendo a termine - con gran sollievo da parte di tutti -, per cui avrò persino il tempo di prepararmi per Lui. Mi tuffo sotto la doccia, immaginando nuove situazioni perverse e chiedendomi cosa succederà a breve. Sono impaziente e voglio vendicarmi, stuzzicandolo, ma senza concedermi.
Indosso calze autoreggenti e lingerie provocante, coperta unicamente dal cappotto, che lascia comunque intuire l'orlo in pizzo delle calze da sotto il bordo.
Sento suonare un clacson, mi sporgo dalla finestra e vedo la sua macchina ferma sotto casa mia. Scendo velocemente cercando di non ammazzarmi sui tacchi a spillo, unico accessorio che mi sono concessa. Apro la portiera e con fare seducente introduco una gamba nella macchina. Il cappotto si apre, svelando un pezzo di gamba nuda sotto la calza. Lo chiudo lentamente, per lasciargli il tempo di degustare quella visione, ed entro in macchina.
Mi siedo e... Impallidisco. In quello stesso istante il mio cellulare mi avverte con prepotenza dell'arrivo di un nuovo messaggio. Sullo schermo si legge: Amore, mi dispiace tanto, ma non riesco a venire a prenderti. Mando mio fratello, ok?

Adesso, per favore, tutti in coro insieme a me...

E VAAAAAAAA'...
E VAAAAAAAA'...

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