mercoledì 28 aprile 2010

Disintossicazione

All'inizio era divertente e mi rilassava. Mi mettevo di fronte al pc e facevo scoppiare le bolle. Pop! Pop! Pop! Livello finito.

Andando avanti ha iniziato a diventare una sfida. I livelli diventavano difficili, c'erano sempre più bolle... Tantissssime bolle. Pop! Pop! Pop!

Ero presa via malissimo, ma non avevo capito di avere un problema finché non mi sono ritrovata a pregare i miei amici di giocare per farmi sbloccare un livello.

Non riesco a smettere. Devo finirlo, ma devo avere 25 amici che giocano e me ne mancano 3. Argh! Qualcuno faccia qualcosa. IO DEVO VINCERE.

Ah, se vi state chiedendo di che diamine sto parlando, mi riferisco a Bubble Island, naturalmente, che trovate su Facebook.

Pop! Pop! Pop! Pop! Pop! Pop! Pop! Pop! Pop! Pop! Pop! Pop!

martedì 27 aprile 2010

1 - 0

- Mio fratello ti odia. - Non è la prima volta che me lo dice e onestamente inizio a essere piuttosto seccata.

- Tuo fratello non ha mai parlato con me. Non me l'hai mai neanche presentato.

- I miei amici dicono che non mi meriti. - Uno... Due... Tre... Come si fa a non spaccargli la testa? So a malapena i nomi, dei suoi benedetti amici.

- I miei amici dicono che sei troppo bambino per me. - E va bene, lo so, è una ripicca infantile, ma non ho saputo resistere. La conversazione sta degenerando nel paradossale.

- La cugina di secondo grado dello zio della bisnonna pensa che hai i capelli che non si intonano con i miei e che quindi dovremmo lasciarci. - Ok, lo confesso, non ha detto proprio questo, ma era una cazzata di dimensioni analoghe.

- Io dico che ti voglio bene, e che dovresti smetterla di ascoltare quello che dice tutta quella gente che di me non sa assolutamente niente. Vuoi stare con me? Sei felice? Allora dov'è il problema?

lunedì 26 aprile 2010

Di amori finiti

Finale 1 - Ti lascio

Erano almeno un paio di mesi che le cose non funzionavano tra di loro. Periodi di pausa, psicanalisi reciproca e infiniti tentativi di cambiare da parte di entrambi non erano serviti a nulla. Una sera, dopo una lite particolarmente accesa, lui aveva preso coraggio e aveva fatto la mossa decisiva, mettendo la parola fine sul loro rapporto.
Dopo la rottura lei era emotivamente distrutta, non riusciva a capacitarsene. Per lui, invece, sembrava essere andato tutto liscio; si era rituffato subito in un oceano di amanti, non sembrava pentito. Perché allora un anno dopo, capitati per caso alla stessa festa, non riesce a toglierle gli occhi di dosso? Mi prende in disparte e con aria distrutta mi confessa di essersi amaramente pentito della propria scelta, che non avrebbe mai dovuto lasciarla.
Con un bicchiere di birra in mano, la osserva mentre si scatena in mezzo alla pista. Sospira. Ormai è troppo tardi.

Finale 2 - La scaricata

Tra loro va tutto bene, a parte qualche piccola sporadica incomprensione che capita anche ai migliori, no? Perciò quando lui le confessa di essere stanco del loro rapporto e di avere bisogno di riprendersi la sua libertà, per lei è come un fulmine a ciel sereno. Rimane spiazzata. Prova tutto il repertorio "Cambierò. Lo prometto. Potevi dirmelo. Possiamo superare questa cosa. Forse abbiamo solo bisogno di un periodo di pausa. Non farlo. Io ti amo. Non puoi. Non me lo merito". Ma è tutto inutile, lui è deciso e non torna sui propri passi.
Arriva alla festa accompagnata dai soliti amici e di certo non si aspetta di incontrarlo, poiché sono mesi che non lo vede. Ha già superato quella storia, ma basta uno sguardo e la ferita riprende a sanguinare. La ritroviamo a fine serata, con un bicchiere di vodka in mano, intenta a interrogare un povero disgraziato sul perché lui l'abbia lasciata così improvvisamente. Il ragazzo in questione, non sapendo bene cosa rispondere, decide di limitarsi a baciarla. Lei risponde con passione, immaginando che si tratti del suo amato, apre gli occhi, si accorge dell'errore, e scoppia in lacrime. Corre via, travolgendo lungo la strada proprio l'oggetto dei suoi pensieri, senza rendersene nemmeno conto.

Finale 3 - Il non-finale

Il loro non è mai stato un rapporto vero. Tecnicamente non si può nemmeno dire che siano mai stati insieme. Nessun impegno, nessun dramma, era questa la loro idea. A un certo punto avevano semplicemente smesso di sentirsi, quando la relazione iniziava a sfuggire loro di mano, ma questo non era un impedimento per riprendere da dove avevano lasciato ogni qualvolta capitasse loro di riincontrarsi, per poi mettere nuovamente fine alla loro non-storia, senza un preciso motivo.
Si vedono e, tra una canzone di Lady Gaga e un mojito, si riaccende di nuovo la passione. Baci infuocati, carezze, sesso sfrenato sui sedili posteriori di una macchina.
Il giorno successivo, tuttavia, arriva la doccia fredda: "Mi dispiace, ma non possiamo continuare così. Quello che è successo ieri, non accadrà più."
... E la rabbia di essere stata lasciata da uno che tecnicamente non ne aveva alcun diritto prende il sopravvento, per poi lasciar spazio alla semplice tristezza.

sabato 24 aprile 2010

Sono umana

«Io disseziono ogni piccola cosa e a volte mi espongo troppo, ma almeno ho dei sentimenti. Tu credi di essere forte perché le donne per te sono intercambiabili; tu sicuramente non soffrirai, non ti renderai ridicolo, ma così non t'innamorerai mai. Tu non sei forte: tu sei solo, Alex. Io farò una serie infinita di cazzate, ma so di essere più vicina all'amore di quanto non lo sia tu. Preferisco essere così che essere come te.» (Gigi - La verità è che non gli piaci abbastanza)

Ho guardato questo film, oggi, e vedendo questa scena mi sono sentita un po' identificata. Mi sono tornate in mente le infinite volte che mi è capitato di guardare D. negli occhi e di sentirgli dire che lui non si innamora più, perché ha già dato e sofferto troppo, che adesso anche se volesse non è più in grado di amare nessuna. Con fare paterno, come se i 6 anni di distanza che ci separano fossero un'invalicabile barriera generazionale, mi diceva che dovevo imparare a chiudere il mio cuore anch'io, perché c'è sempre qualcuno - come lui, aggiungerei io - pronto ad approfittarsene.

Non lo farò. E' vero: io soffro di più, mi illudo, mi faccio male, vengo costantemente delusa... Ma almeno io so cosa vuol dire amare; almeno io mi sveglio la mattina e sorrido pensando a Lui; almeno io quando sono triste sogno di poter riposare tra le braccia di qualcuno che mi ami; almeno io quando sono sola mi illudo che non sarà così per sempre.

Io soffro di più, ma almeno so di essere viva. E poi... Non è detto che vada sempre così male, a volte le cose vanno bene e basta, ma non puoi saperlo finché non rischi

giovedì 22 aprile 2010

BOOM!

Come può dire che gliene frega qualcosa se poi si arrende alla pima difficoltà? Ma vi pare un ragionamento sensato? Il problema è che in un rapporto di coppia dovrebbe esserci una sorta di equilibrio. Non può esserci uno che dà tutto, mentre l'altro se ne sta con le braccia incrociate ad aspettare che per qualche miracolo della natura si risolvano tutti i problemi.

lunedì 19 aprile 2010

Gentleman

Ore 12.45, Mensa Universitaria

Varcata la soglia della mensa ci rendiamo subito conto che non ce la faremo mai a pranzare in tempo, dato che la coda si estende per chilometri e chilometri davanti a noi e tra mezz'ora dovremmo essere di nuovo a lezione. Vicinissimi ormai alla sacra fonte di cibo ci sono i nostri amici, che ci fanno segno di raggiungerli, scavalcando la fila. A fianco a me, lui scuote la testa e rifiuta l'invito; mi trattiene per un gomito mentre io mi sto già avviando, felice di risparmiarmi 20 minuti di coda. "No, non sarebbe giusto", mi dice. Mi metto in fondo alla fila, sbuffando e notando con sommo sconforto come uno appena arrivato abbia sorpassato tutti senza il minimo ritegno.

Ore 17.28, Stazione dei Treni

Corriamo verso la stazione investendo pedoni e rischiando di finire sotto un autobus nella fretta di arrivare. Il nostro treno parte da lì a 4 minuti. Mi precipito subito verso i binari, il nostro treno è appena stato annunciato.

- Il biglietto! - urla lui.

- Non c'è più tempo - gli rispondo di rimando.

- Allora tu vai, io prendo il treno dopo. - E si mette pazientemente in fila per spendere 3€ in un biglietto del treno che nessuno si prenderà la briga di controllare, ben sapendo che ciò implica arrivare a casa un'ora dopo.

Butto lì un paio di imprecazioni e, sentendomi in colpa, seguo il suo esempio. Ecco, ora mi toccherà perdere un meraviglioso nuovo episodio di Medium.

Ore 23.20, Panchina del Parco

Lo guardo negli occhi e lo abbraccio, cercando di consolarlo, anche se so che è tutto inutile.

- Mi dispiace, caro... - Lui si limita a sospirare spazientito. E resta in silenzio a guardare le stelle sopra di noi.

- E' incredibile! Voi donne vi lamentate sempre che non ci sono più i gentiluomini di una volta e poi? Certo che non ci sono più i gentiluomini di una volta! Io vengo costantemente fregato da chi vuole fare il furbo, da chi non si fa problemi a scavalcare la fila, da quelli che non hanno problemi di coscienza o che non pensano che i propri principi vadano applicati sempre e comunque, ma solo quando fa comodo. Cerco di essere sempre corretto, di fare sempre quello che ritengo giusto, e nessuno pensa che questo faccia di me una brava persona, o una persona più in gamba. Mi prendono per fesso, lo scemo di turno, ecco cosa sono. E adesso questa... Era da così tanto che la corteggiavo. Lo so, avrei dovuto prenderla e cacciarle 20 metri di lingua in bocca mentre era ubriaca, come avrebbe fatto chiunque altro. Ma non ne sono capace. Volevo che capisse che il mio interesse per lei è profondo e sincero, che di lei mi piace tutto. E lei l'aveva capito, mi aveva anche detto che ricambiava e che era felice che procedessimo con calma, prendendoci il tempo per conoscerci prima... E adesso, dopo due mesi, mi viene a dire che sta insieme a uno che ha conosciuto in discoteca che, indovina un po', non si è fatto tanti scrupoli a baciarla senza nemmeno sapere il suo nome! Alla fine sono sempre loro che vincono: i Furbi. Vi chiedete perché non ci siano più gentiluomini? Ve lo dico io: perché non ci guadagni niente, a parte un sacco di fregature!

venerdì 16 aprile 2010

Riflessioni inutili

La mia più grande debolezza - e di quasi tutti, penso - è quella di aver bisogno di essere amata.
Di solito non me ne rendo conto; anzi, a dire la verità, sono sempre stata una single convinta ed entusiasta, per cui l'idea di avere una dipendenza dall'amore altrui non mi aveva nemmeno sfiorata.
Me ne sono accorta quando ho iniziato a chiedermi perché D. mi facesse stare così bene. In fondo è un coglione patentato - scusate la raffinatezza, ma quando va detto, va detto - e ne ero pienamente consapevole sin dall'inizio. Di per sé non aveva nulla da offrirmi, in cambio di tutto ciò che io gli davo... A parte l'illusione di avere qualcuno che tenesse a me, che mi volesse bene, che potesse prendersi cura di me.
Ne avevo così disperatamente bisogno che avrei fatto qualsiasi cosa pur di stargli vicina, persino rinunciare alla mia povera dignità, che ne è uscita piena di ammaccature.
Ora, constatato che questa è una realtà più o meno universale, e che è nella natura umana ricercare l'Amore e la Felicità, qualcuno mi spieghi perché ci devono sempre essere i maledetti stronzi che se ne approfittano! Cavoli, che fine ha fatto la solidarietà verso i propri simili?
Perché è inutile, là fuori c'è sempre qualcuno pronto a fare leva sui nostri sentimenti, sul nostro bisogno di affetto per trarne vantaggio. Ci sono i disgraziati che puntano su questo per portarti a letto, quelli che vogliono una domestica gratis e la ottengono grazie a paroline dolci e regalini, quelli che semplicemente sono troppo pigri per andare a caccia di amanti e fidanzate, per cui si accontentano della prima che passa di lì per caso, per soddisfare il loro bisogno di attenzioni e di sesso.
Comunque, i peggiori, i più bastardi in assoluto, sono quelli sentimentalmente sterili. Antiche leggende narrano che un tempo avessero un cuore, ma che dopo aver dato tanto, ricevendo solo delusioni in cambio, siano diventati mostri senz'anima. Da allora girano per il mondo nutrendosi dei cuori altrui. Sono sempre pronti ad ammaliarti, affascinarti, confonderti. Hanno amato più di tutti, e perciò sanno esattamente come farti perdere la testa e quando ormai sei completamente nelle loro mani, senza via di scampo, svaniscono nel nulla.
State in guardia, perché di persone così ce ne sono fin troppe.

martedì 13 aprile 2010

I'm in love

Oh! Ma quest'immagine è bellissima. Siamo proprio io e il mio piccolo L.
Ehmmm... Sì. E' imbarazzante doverlo ammettere, ma trattasi di un tipico esemplare di truzzo impazzito, con tanto di cresta. L'amore è cieco, no?
Ieri è tornato dal Giappone dopo 15 giorni d'assenza e oggi abbiamo trascorso tutta la giornata insieme. Come per incanto sono spariti tutti i dubbi dei giorni precedenti ed è stato di nuovo tutto semplice e istintivo.

Bene, io e miei occhietti a cuoricino ci ritiriamo in un angolino appartato a crogiolarci nella nostra felicità almeno fino a domani. Buonanotte ai miei due adorabili lettori =)

domenica 11 aprile 2010

Valeva la pena

Oggi sarebbe stato l'anniversario con il mio ex fidanzato, se non fosse finita qualche mese fa.
Non so che importanza possa avere, in verità. Anno in più, anno in meno, ormai...
Certo, il tempo passato insieme è stato meraviglioso, ma è finita lo stesso e, purtroppo, non si torna indietro, per cui è inutile soffermarsi su questi pensieri autolesionistici.
La cosa bizzarra è la consapevolezza che se ne sia ricordato anche lui. Stamani alle 11 mi è arrivato un suo messaggio, dopo un paio di mesi di silenzio. Un semplice "Ciao, come va?", ma è bastato per capire che anche lui si stava domandando se avessimo fatto la scelta giusta.

Più in alto sali, più fa male quando cadi... Ma credo che la vista da lassù valesse la caduta.

Pazza paranoica. Rilassati!

Detesto quando arriva il momento in cui una persona iniziare a "contaminare" la tua vita. E' quello il momento in cui devi fare una scelta: o vai avanti, e corri il rischio di farti del male, o ti ritiri, prima che sia troppo tardi.
Non sempre questo passaggio è chiaro; anzi, in genere avviene in modo graduale e non ci si rende conto finché non è troppo tardi, grazie al cielo. Altre volte, invece, si è spaventosamente consapevoli di iniziare a dipendere da qualcuno e la paranoia prende il sopravvento.
Guardi il braccialetto che ti ha regalato Lui, ascoltando le canzoni che avevi ballato insieme a Lui, mentre cammini avviandoti inconsciamente verso il bar dove fate colazione di solito e ordini la cioccolata che prende sempre Lui. Ti alzi e ti avvii verso la cassa, e nell'atto di estrarre il portafoglio accarezzi per un nanosecondo il ciondolo che avete comprato insieme e che ora è attaccato alla tua borsa... E per un attimo non puoi fare a meno di sorridere come un'ebete. Ringrazi la camieriera ed esci in fretta, per allontanarti da altre simili fantasticherie.
Vedi una tua conoscente e tiri un sospiro di sollievo, pensando che potrai distrarti per un po'. Ma mentre lei va avanti a sproloquiare non puoi fare a meno di pensare che Lui avrebbe senz'altro fatto un commentino ironico sulle sue scarpe, che forse il colore degli occhi di lei assomiglia un po' a quello dei Suoi, che se ci fosse stato lì anche Lui...
Uff! Basta, ora me ne vado a lezione e rimango concentrata tutta la mattina per non continuare a pensare a Lui, dici tra te e te. Ti siedi in prima fila per costringerti a non perdere una parola di quello che dice il professore, ma intanto la tua mente è altrove: Chissà che cosa sta facendo Lui in questo momento...

C'è una vocina malefica nella mia testa che mi ripete "Scappa, scappa, sei ancora in tempo!"; mentre dall'altra, una vocina più mesta e rassegnata risponde "No, ormai è troppo tardi. Preparati al peggio".

In mezzo alle due vocine ci sono io, che mi chiedo se sul serio non esista l'ipotesi del semplice lieto fine.

Per fortuna esiste infine anche la vocina (beh, forse vocina proprio non è, diciamo vocione, che rende meglio l'idea) del mio migliore amico che dall'altro lato del tavolo del bar ride e risponde semplicemente "Stai scialla!", prima di affogare le mie paranoie inutili nell'alcol.

sabato 10 aprile 2010

Felicità gratuita (quasi)

Alle 4 del mattino, con tutto il rincoglionimento conseguente dall'orario, nonché dalla serata di oggi e dei giorni passati, sono giunta alla conclusione che la felicità sia una cosa piccola.

Piccola, marrone e spalmabile.

Che mondo sarebbe senza nutella?

=) Lo so, dovrei dormire e smetterla con le cazzate. Anche perché, dopo un'affermazione del genere, il mio già citato migliore amico mi ha risposto "Mi rifiuto di pensare che la mia felicità dipenda dal cibo". Io invece la trovo una cosa fantastica: non costa tantissimo e puoi averla quando vuoi. Magari tra qualche giorno inizierò a vederne gli effetti collaterali e allora sarò d'accordo con lui, per intanto, però, affondo il cucchiaino nel magico barattolo della felicità e gioisco.

martedì 6 aprile 2010

Questa sporca vita - Paolo Conte



Se non avessi questa vita, morirei

Ogni mattina questo sole non avrei
Così ragazzo, così chitarra che non sai
A volertelo spiegare non saprei

Se non avessi questa vita, morirei
Tutto il mio cielo in questo sonno spenderei
E più ci penso e più mi accorgo che è così
Ogni volta mi ritrovo sempre qui
A far trottare sotto il sole e la notte questa sporca vita
Che non ha mai pieta e non è mai finita
Se no che si fa

E più ci penso e più mi accorgo che è così

Se non avessi questo sogno, morirei
In un terrore di vacanze creperei
Sopra l'asfalto in piedi non mi reggerei
A volertelo spiegare non saprei

Se non avessi questa vita me ne andrei
Sulle scialuppe del tuo cuore salperei
Ma più ci penso e più mi accorgo che è così
Ogni volta mi ritrovo sempre qui

E più ci penso e più mi accorgo che è così

domenica 4 aprile 2010

De virginitate

Io appartenevo a quella categoria di persone convintissime che la verginità ormai non fosse altro che una leggenda metropolitana. Insomma, pare che nessuno al di sopra della maggiore età sia rimasto vergine. O almeno questa era la mia opinione al riguardo, finché non ho iniziato a fare indagini più approfondite. Così ho scoperto che esistono davvero persone che non hanno ancora provato le gioie del sesso, e che si posso suddividere nelle seguenti categorie:

  1. Io-resto-vergine (versione femminile): Possono essere di due tipi.
    Le prime sono le ragazze bigotte e perbeniste. Delle vere piaghe, per lo più, oltre che assolutamente anacronistiche. Talvolta addirittura convinte di voler restare vergini fino al matrimonio. In genere hanno storie secolari, che durano finché non scoprono che il loro amorevole fidanzato, stanco di aspettare, dopo 27 anni insieme senza fare sesso, è andato a letto con un'altra. Quel bastardo!
    La seconda opzione sono le inguaribili romantiche. Vogliono che la loro prima volta sia perfetta: ragazzo perfetto, nella stanza perfetta, con l'ambiente perfetto, ecc, ecc. Non si accontentano di nulla al di sotto della perfezione... E non capiscono come mai a 45 anni hanno avuto solo due fidanzati, coi quali non è durata a lungo, e non hanno mai fatto sesso.
  2. Io-resto-vergine (versione maschile): Ragazzo medio, non troppo brutto. A primo impatto la domanda sorge spontanea "Ma com'è che è ancora vergine?"... Finché non apre bocca e lì casca tutto. Terribilmente odioso, è impossibile restare in sua compagnia per più di 5 minuti di fila. Ha fatto del suo difetto un vanto e ripete frasi come "In realtà ne ho avute di occasioni. Ad esempio la mia migliore amica mi ha detto che se volevo potevo farlo con lei, per provare, ma io ho rifiutato". Vuole fare l'intellettuale/il sentimentale/l'alternativo o tutt'e tre le cose insieme, ma non gli riesce molto bene, per cui finisce per sembrare ancora più sfigato. Se lo vedete, girategli alla larga. Non fate sesso con lui per pietà o sarà la fine. Non solo vi ritroverete sommerse da sdolcinatissime poesie new-age, ma per di più sarete l'oggetto di una catena di sms del tipo "Ma lo sai che X ha perso la verginità? Sì, con quella tipa... Sai quella che lavorava in quel bar?", la vostra vita non sarà più la stessa.
  3. Sono-timido: Poverino. Lui è un ragazzo in gamba, intelligentissimo. La maggior parte delle volte è anche simpatico, se sapete come prenderlo. Solo che con le ragazze non ci sa proprio fare! E' terribilmente insicuro, e appena vede una ragazza all'orizzonte diventa rosso rossissimo, prima di fondersi con la tappezzeria. Qualcuna faccia qualcosa. Saltategli addosso, seducetelo, chiudetelo in una stanza con una donna nuda. Deve capire che il genere femminile non è così fatale come si dice in giro.
  4. Lo-strafigo: Ha fascino, è innegabile. Il problema è che lui ne è fin troppo consapevole. Vive nella convinzione che le donne non vedano l'ora di venire a letto con lui. Non ha ben capito che il suo approccio con le donne, anziché sedurre, repelle. La malcapitata che ha l'onore di farlo con lui la prima volta in genere ci rimane malissimo perché, da quello che racconta, ci si aspetterebbe un amante espertissimo... E invece sa a stento dare un bacio. Che fregatura!
Ecco, non me ne vengono in mente altre, ma se ne avete qualcuna, non esitate a suggerire.

sabato 3 aprile 2010

Cinismo

- Non sono mai riuscito a separare il sesso dall'amore - dichiara, sbuffando amareggiato. - Sono sempre andato a letto con donne che mi affascinavano, che stuzzicavano la mia curiosità, e dopo due volte che capitava, avevo già perso la testa. A dire la verità, ormai inizio a pensare che non faccia parte della nostra natura tenere le due cose separate.

- Non saprei. Io ho avuto un rapporto di otto mesi con uno per il quale non ho mai provato nulla. Ottimo sesso, ma niente di più. Non vedo la necessità di mischiare le cose. - In effetti se ci penso ce ne sono state anche molte altre, di storie così.

- Insegnami a essere come te. - Io ridacchio, imbarazzata.

- Sono spiacente, caro, ma il cinismo è una dote naturale, non si può imparare. Tu sei un romantico, è evidente. - Lui abbassa lo sguardo, triste.

- Sì, basta pensare che dopo quasi un anno non ho ancora dimenticato la mia ex. - Mi guarda di nuovo negli occhi. - Insegnami a essere come te, sei la persona giusta per farlo. Lo so che adesso c'è il tuo fidanzato, ma quando lo lascerai, torna da me... Se ti piaccio.

- Se mi piaci? Questo è irrilevante. Se proprio vuoi imparare a essere cinico, comincia da qui: una prestazione fisica vale l'altra. A letto, puoi essere più compatibile con una donna, piuttosto che con un'altra, ma questo non lo sai finché non provi. Se cerchi persone con cui ci sia un'intesa a livello sessuale, ma anche di testa, rimarrai sempre fregato, perché è più probabile che tu finisca per innamorarti.

Taccio. Ecco, lo sto facendo di nuovo: sto rovinando un altro uomo. Mi chiedo che genere di gusto perverso ci trovo, nel rendere orrendi gli uomini romantici. Forse è invidia.

Forse è solo stupidità.

venerdì 2 aprile 2010

Una scelta

La fedeltà è ormai diventata un patto sociale. Devi essere fedele a un uomo perchè è giusto. Giusto? Secondo chi? In base a quale principio?
Se tradisci è perché non ami abbastanza, perché non sei abbastanza matura e perché sei una stronza.
Io non credo che l'essere umano sia monogamo per natura, lo diventiamo per scelta.
L'alternativa al tradimento, naturalmente, è la magica coppia aperta. Altra stronzata. Che significa? Vuol dire che non ti interessa se il tuo partner sta solo con te, o con altre centomila persone, e a quel punto come fai a capire la differenza tra il rapporto che ha con te e quello che ha con tutte le altre?
Per me la fedeltà non dev'essere un obbligo, qualcosa di imposto, qualcosa che si fa perché dev'essere fatto, senza possibilità di scampo. E non mi pare giusto neanche darla per scontata. Non è che frequenti una persona e che questo implichi automaticamente che quella ti debba essere fedele.

Io e L., da un po' di tempo a questa parte, siamo una di quelle meravigliose coppie aperte di cui sopra. La faccenda è strana, perché da quando abbiamo entrambi la possibilità di scegliere, siamo più fedeli che mai.
Forse è questo il vero significato della fedeltà: fare una scelta consapevole. Scegliere di voler stare con un solo uomo, pur non essendo costretta a farlo, sapendo che dipende solo da te.
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