mercoledì 26 maggio 2010

Say no

Sono sotto pressione, tra esami e genitori arrabbiati che pretendono di vedere risultati che invece non arrivano. Sono stanca, eppure continuo a cercare di far combaciare lo studio coi mille impegni con gli amici e il fidanzato. Non ne posso più!
Il cellulare squilla ogni 2 minuti ed è sempre qualcuno che ha bisogno di un consiglio, di una spalla su cui piangere, di compagnia. Sto esplodendo. Non è che abbia bisogno di nulla, solo di un po' di sano riposo, di staccare un po' la spina, di amici che una volta tanto mi cercano perché sentono la mia mancanza e non perché sono nei guai.
Lui, poveretto, mi guarda con aria desolata e non ha nemmeno cuore di svegliarmi quando mi addormento sul libro, in biblioteca, a metà pomeriggio. Dice che dovrei adottare la filosofia del "me ne sbatto" e una volta tanto anteporre i miei interessi a quelli di tutti gli altri, dire "Mi spiace, so che hai i tuoi problemi, ma anch'io ho altro a cui pensare, in questo momento, ne riparliamo quando sarò un po' meno incasinata".
Forse ha ragione... Ma quella non sono io. E intanto il telefono continua a suonare.

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