martedì 23 novembre 2010

Nei peggiori bar di Caracas

Lo ammetto: essere ordinata non rientra esattamente tra le mie migliori qualità. Camera mia, infatti, ha tutta l'aria di essere reduce da un terremoto o da un saccheggio, potrebbe persino sembrarvi vittima di un disastro aereo.
Il letto, la scrivania, il pavimento, le finestre, ogni angolo della stanza è invaso da quintali di vestiti, che si ammassano indistintamente uno sopra l'altro. Sul comodino, riviste, libri, bambole Voodoo, bambole gonfiabili e palline antistress non lasciano nemmeno intravedere la struttura - presumibilmente in legno - del mobiletto. Nell'Angolo del Mistero, dove custodisco gelosamente tutti i miei più loschi segreti, nascosti sotto a decine di giacche indossate non più di un paio di volte ciascuna, si trovano oggetti curiosi, bizzarri e a tratti addirittura inquietanti, soprattutto se presi nel loro insieme.
Da sempre, quello è il mio santuario, e nessuno al di fuori di me osa mai mettervi piede - a parte il cane, mentre non ci sono. A scadenze regolari, mia madre mi minaccia con frasi come "Sistema subito quel disastro oppure lo farò io!" oppure "Ho già pronta l'aspirapolvere e il sacchetto dell'immondizia, hai mezz'ora per mettere in ordine, altrimenti entro!", ecc, ecc. E io, naturalmente, da brava figliola, corro (coi miei tempi) a mettere a posto la stanza, nascondendo il disordine in armadi e cassetti, conscia del fatto che non durerà per più di un paio d'ore.

I problemi, però, iniziano quando mia madre, costretta a rimanere a casa per giorni e giorni per un periodo di ferie forzato, non sa bene come passare il tempo.
All'inizio, si diede a tutti gli hobby di questo mondo: ricami, lavoro a maglia, bangee jumping, decoupage, pittura e via dicendo. Poi passò alle cose utili e necessarie, quelle che non si fanno mai, per pigrizia, come mettere a posto la cantina, ridipingere il tetto, mettere l'impianto wi-fi nel garage o imparare a cucinare. E così aveva pressoché esaurito tutti i modi utili - e un po' meno utili - per passare il tempo e non rimaneva che una singola cosa da sistemare in tutta la casa: la mia stanza.
Una mattina, mentre mi recavo a lezione, decise di tentare il colpaccio. Armata di detersivi fino ai denti, afferra la maniglia. La porta cigola, trema. Nel buio, si avvertono strane presenze e l'aria ha un che di macabro. Ma lei non demorde. Un piede è dentro, ancora uno e l'avrà fatto, sarà penetrata nel mio sancta sanctorum. No! Non può farlo. E invece sì...
Dopo un'ora di lavoro si riesce quasi ad intravedere il pavimento e si intuisce persino che quell'ombra vicino alla finestra possa essere un letto. Procede lenta e instancabilmente finché la stanza non risplende e non ha rimesso a posto fino all'ultimo indumento.
Eppure c'è ancora qualcosa che non va: l'Angolo del Mistero, ancora intatto. Indossa mascherina e guanti e inizia la sua scavazione. Lungo il percorso, sotto a tutte quelle giacche, spuntano coltelli, forchette e zucchine, animaletti pelosi, fotografie di uomini nudi... E infine, in fondo in fondo, un baby-doll nero in tessuto semi-trasparente, che emana un forte odore di fumo, un pacchetto di sigari e un accendino.

E io lo so, lo so... Che nella sua mente è subito comparsa un'immagine di me seminuda sopra un tavolo, col sigaro in mano, circondata da una folla di uomini affamati... Nei peggiori bar di Caracas!

2 commenti:

  1. Mi chiedo quale possa essere stato il suo commento. O a che livelli sia giunto il tuo imbarazzo.
    ^^

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  2. Ahahah quando sono rientrata a casa era stranamente silenziosa e io non capivo... Finché non sono andata in camera mia e ho visto che era tutto in ordine, allora mi sono fiondata sull'angolino degli orrori e... Mi sono resa conto che era completamente vuoto, aveva sistemato ogni cosa! Sono diventata viola e non ho avuto l'ardire di pronunciare una parola a riguardo... Anche lei ha capito che era meglio non sollevare l'argomento =S

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