giovedì 8 luglio 2010

We are family

La famiglia di L. è invero complicata. Innanzitutto, ha una quantità infinita di fratelli. Ok, non proprio infinita, ne ha solo quattro, ma mi sembrano comunque più che sufficienti.
Junior, il più piccolo, è anche il più gradevole. Gli sono molto affezionata e sono abbastanza certa di essere ricambiata. Le serate in discoteca non sarebbero la stessa cosa senza di lui e le sue immancabili figure di merda. E' un ragazzo molto dolce; quando ha saputo che tra una settimana parto per le vacanze e che starò via più di un mese era tristissimo e mi ha detto, sospirando, "ci faremo prendere dalla malinconia mentre non ci sei, me lo sento".
Maxi, al contrario, non solo non è altrettanto carino e coccoloso, ma ha pure il grosso difetto di odiarmi senza motivo. Non credo di avergli mai parlato fuori dal suo posto di lavoro e di certo non da quando io e L. stiamo insieme, perché non ce n'è mai stata occasione, eppure non mi può soffrire. Bah!
Ultra è il fratello gay. Non abita più in paese da molti anni e nessuno sembra ricordarsene. L'unica prova della sua esistenza è Armando, un simpatico cagnolino che va e viene da casa di L. "E' il cane di Julio, l'amico spagnolo di mio figlio", spiega suo madre. "E' il suo ragazzo, mamma, ra-gaz-zo. Puoi dirlo, non si scandalizza", la correggono puntualmente L. e Junior. Lei si limita a mormorare un "ah, si, si".
Non plus ultra, infine, è la sorella più grande, sposata e con due figlie. E' un personaggio di spicco in paese: si era persino candidata al ruolo di sindaco, recentemente (perdendo miseramente, a dirla proprio tutta). E' sempre indaffarata, anche se nessuno ha capito esattamente cosa faccia, a parte passare ore al telefono con la madre a spettagolare (da qualche tempo a questa parte - ahimè - io e L. siamo diventati il loro argomento di conversazione preferito, e forniamo sempre nuovi spunti).
Naturalmente, oltre a questa miriade di fratelli, ci sono i suoi genitori, sui quali non mi soffermo poiché servirebbe un trattato per riuscire a dare solo una vaga idea su che genere di personaggi siano.

Detto ciò, è comprensibile che io non voglia accettare l'invito di L. a partecipare a una delle loro cene di famiglia settimanali?

2 commenti:

  1. Mah, secondo me puoi andare tranquillamente, in fin dei conti è cibo gratis...
    :)
    A parte gli scherzi, nemmeno io ci andarei...cena di famiglia settimanale mi sa di evento chiuso, e a meno che tu non stia per sposare L...

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  2. Ahahah... W il cibo gratis! ;)
    Cmq, sposare non lo dici mai più, per carità! Eh... Sì, è abbastanza un evento chiuso, solo che la sorella e Maxi, quello che mi odia, insistono per farmi venire con loro una sera, per conoscermi (mah!) :S Non credo di sentirmi pronta. Per fortuna tra una settimana parto e sto via un mese, quindi dovrei riuscire a scamparla almeno fino al ritorno!

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