domenica 31 gennaio 2010

La storia infinita III

Venerdì sera (ovvero la perfezione)

Parliamo. E' facile parlare con te. Le parole escono incontrollate e dico più di quello che vorrei, forse per l'alcol o forse perchè non riesco a non dire la verità a quegli occhi verdi. Ti racconto la storia della mia vita. Ascolti con interesse, mi guardi negli occhi e taci, intervieni al momento giusto per farmi proseguire. Poi è il tuo turno: parli dei problemi con tuo padre, della tua famiglia, di come non ti sia mai capitato di innamorarti. E' così semplice, spontaneo. Nessun sotterfugio, nessun inganno, solo verità.
Mi abbracci, dolcissimo.

- Lo sai che la voglia di fare l'amore con te sarebbe tanta, e sarebbe facile farlo capitare, ma se succedesse ora sarei solo un altro dei tuoi amanti... E rovinerei la nostra amicizia, non voglio farlo. Preferisco tenerti qui, così, tra le mie braccia.

Il tempo sembra fermarsi, mentre rimaniamo abbracciati. Guardo l'ora, ormai è tardi e devo andare. Mi accompagni alla porta, ti avvicini e mi schiocchi un fugace bacio sulle labbra: arrossisco, come quella che ero un tempo.

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